IL POPOLO DELL’ARCOBALENO AVANZA

“Arrivera’ un tempo in cui gli ideali di fratellanza, uguaglianza e liberta’ non saranno piu’ utopia, ma realta’ sociale condivisa in modo quasi naturale”… saranno le tre colonne su cui poggera’ il nuovo edificio sociale.

Questo tempo e’ arrivato, siamo agli inizi di questa era in cui e’ possibile incarnare gli ideali che rendono l’uomo sempre piu’ umano, permettendogli di camminare in senso evolutivo sia da un punto di vista economico (nel senso dell’equa distruzione del denaro in modo tale che tutti possono avere l’indispensabile per soddisfare i bisogni primari e vivere una vita dignitosa, e chi ha piu’ risorse fara’ fluire la linfa economica dove manca).

Sia da un punto di vista religioso (inteso nel senso di saper riconoscere nell’altro la scintilla divina che ci accomuna). Sia in senso morale, (nella misura in cui ogni individuo assume su di se la responsabilita’ del mondo che lo circonda dettato solo da un impulso interiore in piena autonomia e liberta’).

 Che cos’e’ il popolo dell’arcobaleno?

E’ il popolo che davanti un’immagine della Natura: che sia la maestosita’ di una montagna, l’orizzonte del mare, le foreste, i prati, la meraviglia del cielo stellato o semplicemente davanti una rosa che offre il suo profumo, riesce ancora ad emozionarsi, a non rimanere impassibile davanti a cotanta bellezza…

E’ il popolo che davanti a una catastrofe naturale, o un incidente che avviene dall’altra parte del globo, non dice che non puo’ fare niente e se ne esce con una scrollata di spalle, ma assume su di se parte della sofferenza e com-prende cio’ che il fratello coinvolto sta vivendo nella sua Anima anche se non lo ha mai conosciuto e non e’ legato da vincoli di sangue. E’ colui che e’ capace di allargare la propria famiglia all’infinito ed ogni membro che viene acquisito lo rende piu’ felice, (vedi madre Teresa di Calcutta).

E’ colui che davanti alla mattanza delle balene e dei cuccioli di foca dalla pelliccia non dice semplicemente cosi’ va il mondo ma punta il dito verso se stesso dicendo: e’ ancora troppo poco cio’ che riesco a fare nella mia interiorita’ nel livello di rispetto che ho per gli amici del regno animale, il mio impegno e’ ancora infinitesimale…

E’ colui che ha bisogno di stare bene e in armonia con il mondo e i suoi regni, non ha bisogno di “quantita’” per riempire la sua “Vita”, ma gli basta osservare il volo di una farfalla per metterlo di buon umore…

E’ colui che usa le cose materiali e ne e’ grato per cio’ che gli consentono di fare, non pensa solo a sfruttare tutto cio’ che gli capita a tiro magari togliendolo a chi ha gia’ poco, ma cerca di equilibrare il dare con l’avere, di attivare lo scambio continuo per risanare sempre gli eccessi e le unilateralita’…

E’ colui che e’ capace ancora di meravigliarsi quando guarda negli occhi il proprio partner, i propri figli, ma anche quelli degli altri, ma ancor di piu’ quelli che vivono nelle discariche, quelli del secondo e del terzo mondo. Sono pur sempre figli, figli di questo mondo che a volte ‘sembra’ davvero incomprensibile da un punto di vista superficiale ma applicando le leggi del Karma, diventano comprensibili e allora ci si puo’ tuffare con piu’ forza per operare nel giusto modo…

E’ colui che non se la prende con tutto e tutti, con il sistema che non va, lo Stato, le nazioni, ma ha il coraggio di dire in tutto cio’ che non va: la ‘colpa’ non e’ solo degli altri, ma anche io contribuisco ad alimentare il “negativo”, indignandomene, discostandomene e, in buona fede ritenendo che non mi appartenga. Invece di indignarsi e ‘sprecare’ energie preziose, impara le leggi che muovono le energie sottili: il flusso dei pensieri, la vibrazione dei sentimenti e inizia a padroneggiarli e a dirigerli, a canalizzarli dove noti degli scompensi. Inizia a chiedersi quale effetto produce un pensiero negativo inviato nell’etere della Terra, e cosa potenzia a livello globale? Ed ancora, un sentimento di odio come si muove nello spazio e cosa determina nella persona coinvolta e in se stesso?

E’ colui che quando guarda un’opera architettonica sente la differenza che c’e’ in un ambiente che favorisce il benessere e l’espressione della propria personalita’ e un altro in cui si sente oppresso, prigioniero degli spazi, irrequieto, spento…

E’ colui che davanti ad un sopruso, ad una violenza nel corpo e nell’anima, ad una violazione dei diritti umani ad una manipolazione delle facolta’ umane non rimane inerme, ma mette in atto ed agisce in se stesso invertendo nella sua anima e ancor di piu’ nel suo spirito dando “poca importanza” a tutto cio’ che vuole diminuire l’umano. Invece da’ la massima importanza a tutte le capacita’, le predisposizioni, i talenti e le potenzialita’ che vivono in ogni uomo e il cuore si colma di gioia per ogni piccola espressione creativa: dallo scarabocchio del bimbo alle massime creazioni dello spirito umano, la Cappella Sistina, il Mose’ di Michelangelo. Ogni volta che scorgiamo il “negativo” in tutte le cose, lo alimentiamo, ogni volta che facciamo emergere il “positivo” che c’e’ in ogni cosa lo alimentiamo. Ognuno deve decidere in se’ a chi vuol “dare da mangiare”…

Alcuni grandi maestri del secolo scorso hanno denominato questo popolo come “La Fratellanza Bianca Universale” (Omram Michael Haivanov) ovvero “La Loggia Bianca” (Rudolf Steiner – Fondatore dell’Antroposofia Scienza dello Spirito), o ancora “Il Popolo dell’Arcobaleno” (Herman Huarache Mamani), lo sciamano andino che ha scelto l’ITALIA per far fluire la sua grande sapienza. Dal XIX secolo questo ‘popolo’ ha iniziato a manifestarsi esteriormente e chiunque si senta attratto dagli aneliti suddetti e, che ne abbia coscienza o no, fa parte della “Loggia Bianca”. Essa non ha uno statuto scritto, o meglio non e’ scritto sulla carta ma ‘nell’etere’ della Terra.

Chi sente un formicolio che sale lungo la colonna vertebrale, chi sente il cuore che aumenta i suoi battiti senza una motivazione razionale, chi non riesce a controllare il battito delle ciglia, chi per la troppa emozione non riesce a finire la lettura,chi sente scendere lungo le guance stille salate provenienti dagli occhi, chi vede irradiare una luce bianca davanti a se’, chi…

Si, il vostro nome e’ impresso a fuoco nel libro dello spirito, ad ogni uomo e’ lasciata la liberta’ di comprendere sempre meglio la propria missione e aumentare quindi il livello di coscienza personale e sociale affinche’ possa operare nel quotidiano per dissodare il deserto nell’anima prima nostro e poi di chi abbiamo vicino e, pian piano, renderli fecondi e capaci di accogliere nel loro ‘terreno interiore’ i semi del futuro. Divenire individui capaci di coltivare pensieri cosmopoliti, sentimenti fraterni che vanno oltre il colore della pelle, la religione di appartenenza, il ceto sociale e compiere quindi azioni che favoriscono non solo chi detiene il potere ma anche e soprattutto chi potere non ne ha..

Vincenzo Vitillo

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